pdfL’agonia della pace مجانا للكاتب ستيفان زفايج
Come Sorrento per Gor’kij, allo stesso modo nei primi anni l’Inghilterra non rappresentò per me un luogo di esilio. Anche dopo la cosiddetta rivoluzione e il tentativo seguente dei nazisti di impossessarsi del paese con un colpo di mano e l’assassinio di Dollfuss, l’Austria non aveva cessato di esistere. L’agonia della mia patria sarebbe durata ancora per quattro anni. Avrei potuto tornare in qualunque momento, non essendone stato né esiliato né bandito. I miei libri giacevano indisturbati nella mia casa di Salisburgo, io possedevo ancora il mio passaporto austriaco, l’Austria era ancora la mia patria e io ne ero ancora un cittadino a tutti gli effetti. Non mi trovavo ancora nell’orrenda condizione dell’apolide, che non è possibile da spiegare a qualcuno chenon l’abbia sperimentata di persona, quella sensazione logorante di avanzare a tentoni nel vuoto con gli occhi aperti sapendo che in ogni momento si può essere scacciati dovunque si metta piede. E non ero che all’inizio! In ogni modo quando scesi a Victoria Station alla fine del febbraio del 1934 si trattò di un arrivo del tutto differente: si guarda con occhi diversi una città in cui si è deciso di vivere rispetto a quella dove si giunge come ospite di passaggio. La durata del mio soggiorno londinese mi era sconosciuta. L’unica cosa che contava per me era dedicarmi nuovamente al mio lavoro e proteggere la mia libertà, quella interiore come quella esteriore. Non acquistai una casa – ogni possesso implica un vincolo –, ma affittai un modesto appartamento sufficiente appena per stipare in due librerie quei pochi libri ai quali non ero disposto a rinunciare e per sistemarvi una scrivania; insomma, tutto quello di cui un uomo di lettere ha bisogno. A dire il vero non c’era spazio per fare vita sociale,ma preferivo vivere in un contesto circoscritto per poter poi essere libero di viaggiare di quando in quando. Il mio stile di vita si ispirava già allora, in modo inconsapevole, al principio della provvisorietà invece che della stabilità.