Inferno. Il mondo in guerra (1939-1945) pdf por Max Hastings
«Questo libro parla soprattutto dell’esperienza umana»: avverte Max Hastings nell’introduzione a questa straordinaria e imponente storia della Seconda guerra mondiale. L’esperienza, innanzi tutto, di milioni di singoli individui, soldati in prima linea o civili che fossero, schiacciati dalla necessità di sopravvivere nel mondo devastato dalla violenza e dall’orrore. Attraverso una miriade di microstorie estrapolate dai più diversi scenari del mondo in guerra, e costellate di fotografie, aneddoti e testimonianze pregnanti, Hastings ricostruisce il teatro di un «inferno» globale che non risparmiò alcun angolo del pianeta.
Apprendiamo di aspetti inusitati e raccapriccianti del conflitto, come l’arrivo nella stremata Leningrado di un intero convoglio di gatti per debellare i ratti che si moltiplicavano banchettando coi cadaveri abbandonati nelle strade, o come l’invio di centomila «donne di conforto» tra le truppe nipponiche in Cina, che si aggiunsero alle molte donne del posto ridotte in schiavitù. I guerrieri di Hirohito, chiamati «YaKe», «stupidi», dai contadini cinesi, acquisirono una triste fama, tra le altre cose, anche per il crudele trattamento battezzato anch’esso «YaKe», che consisteva nel perforare le gambe delle ragazze disobbedienti con un bambù appuntito.
Apprendiamo, tuttavia, anche dati e fatti storici precisi che gettano una luce nuova sulla guerra.
Nel ripercorrere la Storia che va dall’invasione della Polonia alle atomiche su Hiroshima e Nagasaki, il libro elabora un quadro diverso, completo sul piano geografico – considera per esempio i teatri di guerra di India e Cina, troppo spesso trascurati – e, per molti versi, sorprendente su quello statistico, con numeri che fanno pensare, come i circa trecentomila soldati russi uccisi dai propri comandanti – più del totale dei soldati inglesi uccisi per mano nemica durante l’intera guerra – o i quindici milioni di morti in Cina. Infine l’analisi storica, non disgiunta da quella prettamente militare, corredata da efficaci mappe esplicative, propone interrogativi di non poco conto dal punto di vista storico. Quali strategie, quali fronti, quali divisioni, quali resistenze di massa hanno determinato l’esito storico del conflitto? Quale reale incisività hanno avuto gli USA e la Gran Bretagna? Quanto valorosi e preparati nella cosiddetta «arte della guerra» furono i generali dei vari schieramenti? A chi, dati alla mano, è più giusto attribuire il merito di aver sconfitto Hitler e il nazismo? All’alleanza angloamericana o, considerando i dati storici reali, ai russi? Non è forse una realtà storica accertata che, già nel dicembre 1941, gli alti funzionari del Terzo Reich capirono che la vittoria militare era diventata impossibile perché la Russia non era stata sconfitta?
"Questo libro parla soprattutto dell’esperienza umana. In decine di paesi, uomini e donne si sono sforzati di trovare le parole adatte a descrivere quello che accadde loro durante la seconda guerra mondiale, un evento che superò in intensità qualunque cosa avessero mai conosciuto. Molti ricorsero a un cliché: «Si scatenò l’Inferno». Si tratta di un luogo comune nelle descrizioni che i testimoni oculari danno di battaglie, attacchi aerei, massacri e affondamenti di navi, e le generazioni successive sono tentate di reagire a tanta banalità con un’alzata di spalle. Eppure è un modo di dire importante, per come cerca di catturare l’essenza di ciò che il conflitto ha rappresentato per centinaia di milioni di persone, strappate a un’esistenza tranquilla e ordinata per affrontare prove che in molti casi durarono per anni, e che per almeno 60.000.000 significarono la morte. Ogni giorno, tra il settembre 1939 e l’agosto 1945, 27.000 persone in media morirono a causa della guerra. Alcuni superstiti scoprirono che il modo in cui si erano comportati durante il conflitto avrebbe contribuito a definire il loro posto nella società per tutto il resto della loro vita, nel bene e nel male. Chi si era comportato bene in battaglia mantenne un prestigio che permise ad alcuni di fare carriera in politica o negli affari. Viceversa, al bar di un club di Londra, trent’anni dopo la vittoria in Europa, un veterano delle guardie poteva ancora bisbigliare, parlando di un noto esponente politico conservatore: «Non è una cattiva persona, Smith. Peccato che in guerra se l’è data a gambe». Una ragazza olandese, negli anni Cinquanta, scoprì che i genitori classificavano i vicini per come si erano comportati durante l’occupazione tedesca del loro paese."