Storia del popolo americano pdf

Howard Zinn (24 de agosto de 1922 - 27 de enero de 2010) fue un historiador, dramaturgo, filósofo, pensador socialista y veterano de la Segunda Guerra Mundial estadounidense. Fue presidente del departamento de historia y ciencias sociales en Spelman College y profesor de ciencias políticas en la Universidad de Boston. Zinn escribió más de 20 libros, incluido su exitoso e influyente A People's History of the United States en 1980. En 2007, publicó una versión para lectores más jóvenes, A Young People's History of the United States.
Zinn se describió a sí mismo como "algo anarquista, algo socialista. Tal vez un socialista democrático". Escribió extensamente sobre el movimiento de derechos civiles, el movimiento contra la guerra y la historia laboral de los Estados Unidos. Sus memorias, No puedes ser neutral en un tren en movimiento (Beacon Press, 2002), también fueron el título de un documental de 2004 sobre la vida y obra de Zinn. Zinn murió de un infarto en 2010, a los 87 años.
Zinn nació en una familia de inmigrantes judíos en Brooklyn el 24 de agosto de 1922. Su padre, Eddie Zinn, nacido en Austria-Hungría, emigró a los EE. UU. con su hermano Samuel antes del estallido de la Primera Guerra Mundial. Su madre, Jenny (Rabinowitz ) Zinn, emigró de la ciudad siberiana oriental de Irkutsk. Sus padres se conocieron por primera vez como trabajadores en la misma fábrica. Su padre trabajó como excavador de zanjas y limpiador de ventanas durante la Gran Depresión. Su padre y su madre regentaron una tienda de dulces en el vecindario durante un breve tiempo, y apenas sobrevivían. Durante muchos años, su padre estuvo en el sindicato de camareros y trabajó como camarero para bodas y bar mitzvahs.

Storia del popolo americano pdf por Howard Zinn

Quando il racconto della storia esce dalle stanze del potere e si sposta nelle strade, nelle case e nei luoghi di lavoro delle persone non illustri, per dare voce ai «vinti» e agli sfruttati, può davvero scuotere le coscienze di intere generazioni. Howard Zinn è riuscito a farlo, mostrando l’altra faccia dell’America, quella che non si insegna a scuola o nelle università. A 35 anni dalla prima edizione, e dopo 2 milioni di copie vendute, Storia del popolo americano – che il Saggiatore ripropone in una traduzione aggiornata – continua a essere uno dei libri di storia più letti al mondo. La prosa di Zinn, limpida, appassionata e documentatissima, abbraccia oltre cinquecento anni: dalla colonizzazione genocida delle Americhe all’indipendenza degli Stati Uniti, dalla guerra civile all’imperialismo del xx secolo, fino all’11 settembre 2001. Il punto di vista non è però quello di Cristoforo Colombo, Washington, Lincoln, Roosevelt o Bush, bensì quello dei nativi americani, degli schiavi neri, delle donne, delle minoranze emarginate, di tutti gli sconfitti e i dissidenti che la «terra delle opportunità» ha rimosso dalla sua narrazione ufficiale. Sottraendo all’oblio le ribellioni contro la schiavitù e la segregazione, i conflitti sindacali, le manifestazioni per la pace, la lunga lotta per l’emancipazione femminile, emergono le atroci conseguenze dei conflitti armati, il costo umano delle decisioni di politici e uomini d’affari, tutte le forme di oppressione – e di resistenza – che la maggior parte degli storici relega fra le note a piè di pagina. Dietro le retoriche del potere e le leggende patriottiche, la storia americana si rivela una storia di razzismo e sfruttamento, le cui poche eccezioni positive, più che alle élite di governo, si devono alle infinite piccole azioni di persone sconosciute. L’intento di Zinn non è però mitizzare il popolo, piangere le vittime e denunciare i carnefici: spesso «il grido dei poveri non è giusto», si rivolge contro altri poveri, non sa riconoscere i veri responsabili. Ma, se non si è in grado di ascoltarlo, «non si saprà mai che cos’è la giustizia».