scrittore giordano. Nacque in un villaggio (Ma'in) vicino (Madaba) in Giordania, il 18 dicembre 1932, e morì lo stesso giorno del 1989 a Damasco all'età di cinquantasette anni. Ghalib si trasferì in vari paesi arabi, dal Libano, all'Egitto, all'Iraq, alla Siria, oltre alla sua terra natale, la Giordania, e lo aveva lasciato all'età di diciotto anni a Beirut per studiare lì all'Università americana. Ma il giovane, che aveva cominciato a provare a scrivere all'età di quattordici anni, fu costretto ad interrompere il suo soggiorno in Libano e tornare in patria, poi ripartire per Baghdad, e poi lasciare Baghdad per Il Cairo, dove terminò il suo studi in giornalismo all'Università americana. Ghaleb risiedette al Cairo per ventitré anni consecutivi, lavorando nella traduzione giornalistica, scrivendo racconti e romanzi, traducendo letteratura e critica e influenzando - con la sua persona, il suo lavoro e la sua cultura - la generazione di romanzieri, narratori e poeti, che furono poi chiamato: (la generazione degli anni Sessanta). Nel 1976, Ghaleb Halsa fu costretto a lasciare il Cairo per Baghdad, che lasciò dopo tre anni per Beirut, dove rimase fino all'invasione della capitale libanese da parte delle forze israeliane.La storia narra che viaggiò con i combattenti palestinesi a bordo di uno dei navi ad Aden, poi in Etiopia e poi a Berlino. Infine fu portato a Damasco, dove risiedette, finché morì sette anni dopo il suo arrivo. Il mondo del romanziere secondo Ghaleb Halsa è uno, diversificato nei suoi aspetti e profondo, ma specifico e frequente nelle divisioni, ruotando principalmente attorno al personaggio del narratore, che a volte ci porta in prima persona, a volte con il pronome singolare di terza persona da cui emerge il mondo del romanziere. In molti casi, la personalità dello scrittore appare sfacciata, con i suoi tratti ben noti della vita dello scrittore. Altre volte, prende il suo nome in modo esplicito. Ghaleb è sia uno scrittore che un romanziere, un figlio fedele che sa raccontare l'epoca che ha scosso quasi tutti i paesi arabi, dalla fine degli anni Quaranta fino alla fine degli anni Ottanta: con le sue speranze, prospettive, scelte, slogan, promesse e aspirazioni, e poi con il colpo schiacciante del 1967 e il crollo che ne seguì. La lussuria sensuale negli scritti di Ghaleb Halsa non è né gioiosa né gioiosa, ma piuttosto non è appagamento, poiché lo scrittore la usa per esprimere tradimento, fallimento e caduta. Durante la sua vita, Ghalib ha pubblicato sette romanzi: The Laughter, 1971. The Khamseen, 1975. The Question, 1979. Weeping over the ruines, 1980. Three Faces of Baghdad, 1984. Najma, 1992 (seconda edizione). Sultana, 1987. The Novelists, 1988. Ghaleb ha anche pubblicato due raccolte di racconti: (Wadih e Saint Milada), 1969 e (Negroes, Bedouins, and Peasants), 1976. Questo è in aggiunta a ciò che ha tradotto da opere teoriche di Gaston Bachelard e opere letterarie di Salinger, Faulkner e altri.