Anicius Manlius Boethius era un senatore romano, console, magister officiorum, storico e filosofo dell'Alto Medioevo. Fu una figura centrale nella traduzione dei classici greci in latino, precursore del movimento scolastico, e, insieme a Cassiodoro, uno dei due massimi studiosi cristiani del VI secolo. Nel 1883 papa Leone XIII lo santificò santo all'interno della Diocesi di Pavia, dove è sepolto.
Boezio nacque a Roma un anno dopo il crollo dell'Impero Romano d'Occidente. Membro della famiglia Anici, rimase orfano in seguito all'improvviso declino della famiglia e fu allevato da Quinto Aurelio Memmio Simmaco, in seguito console. Dopo aver imparato sia il latino che il greco in gioventù, Boezio salì alla ribalta come statista durante il regno ostrogoto: divenne senatore all'età di 25 anni, console all'età di 33 anni, e in seguito scelto come consigliere personale di Teodorico il Grande.
Nel tentativo di conciliare gli insegnamenti di Platone e Aristotele con la teologia cristiana, Boezio cercò di tradurre la totalità dei classici greci per gli studiosi occidentali. Pubblicò numerose trascrizioni e commenti delle opere di Nicomaco, Porfirio e Cicerone, tra gli altri, e scrisse ampiamente su questioni riguardanti la musica, la matematica e la teologia. Sebbene le sue traduzioni fossero incompiute a seguito di una morte prematura, è in gran parte dovuto a loro che le opere di Aristotele sono sopravvissute fino al Rinascimento.
Nonostante i suoi successi come alto funzionario, Boezio divenne profondamente impopolare tra gli altri membri della corte ostrogota per aver denunciato la vasta corruzione prevalente tra gli altri membri del governo. Dopo aver difeso pubblicamente il collega Cecina Albino dalle accuse di cospirazione, fu imprigionato da Teodorico intorno all'anno 523. Mentre era incarcerato e soffriva di depressione, Boezio scrisse De consolatione philosophiae un trattato filosofico sulla fortuna, la morte e altre questioni, che divenne uno delle opere più influenti e ampiamente prodotte dell'Alto Medioevo. Fu torturato e giustiziato nel 524, divenendo martire nella fede cristiana.