Zombie Capitalism: Global Crisis and the Relevance of Marx pdf

Paul Oliver (1927-2017) è stato un uomo di molti interessi e talenti, uno storico dell'architettura e uno dei massimi studiosi mondiali di architettura vernacolare, ha curato tra le sue numerose pubblicazioni l'"Encyclopaedia of Vernacular Architecture of the World" (EVAW), ora 20 anni dopo in preparazione alla sua 2a edizione, a cui partecipa DW. Fu anche una delle massime autorità mondiali sul blues e scrisse alcune delle storie più autorevoli del genere, tra cui la “Storia del blues” (1989).

Conosce già i suoi libri: Shelter and Society (1969), Shelter in Africa (1971), solo per citarne due. Paul divenne un'influenza diretta nel 1973 presso l'Architectural Association, Londra, l'anno in cui noi - Farokh Afshar, Allan Cain e John Norton - fondammo Development Workshop.

Ha esaminato la nostra tesi congiunta di AA, sul "Potenziale di costruzione indigena in un paese in via di sviluppo - Oman", e, pur apprezzandone la completezza, ha posto in modo significativo la domanda: "A chi è rivolto?" aggiungendo che qualsiasi lavoro del genere "deve essere comprensibile per l'utente previsto". Abbiamo preso a cuore questo messaggio nel nostro lavoro e ci è servito bene nelle comunità vulnerabili molto numerose e diffuse in cui ha lavorato DW.

Paul è diventato un membro onorario di DW France nel 2000, e lui, sua moglie e collaboratore Val hanno visitato per la prima volta l'ufficio di DW nel sud-ovest rurale della Francia per spiegare il suo ambizioso progetto EVAW (a cui abbiamo contribuito). Una visita successiva è stata specificatamente per aiutarci a esplorare idee su come registrare e trasmettere la vasta eredità di DW. Il progetto di archivio online sul lavoro di DW che ora sta diventando realtà è uno dei risultati della sua generosità nel dedicare tempo ed energie ai suoi ex studenti trent'anni dopo!

Paul ha avuto un'influenza forte e stimolante su DW, ma soprattutto era un amico delizioso e perspicace e gli è mancato molto.

Zombie Capitalism: Global Crisis and the Relevance of Marx pdf da Paul Oliver

We've been told for years that the capitalist free market is a self-correcting perpetual growth machine in which sellers always find buyers, precluding any major crisis in the system. Then the credit crunch of August 2007 turned into the great crash of September–October 2008, leading one apologist for the system, Willem Buiter, to write of "the end of capitalism as we knew it."
As the crisis unfolded, the world witnessed the way in which the runaway speculation of the "shadow" banking system wreaked havoc on world markets, leaving real human devastation in its wake. Faced with the financial crisis, some economic commentators began to talk of "zombie banks"–financial institutions that were in an "undead state" and incapable of fulfilling any positive function but a threat to everything else. What they do not realize is that twenty-first century capitalism as a whole is a zombie system, seemingly dead when it comes to achieving human goals.